martedì 1 dicembre 2015

Il ritratto di Dora


Sotto ogni divisa batte un cuore e quello di Berto Aldobrandi è particolarmente sensibile al fascino femminile. Quando la femmina è una bellissima modella coinvolta in oscuri maneggi, il carabiniere si trova di fronte ad una difficile scelta. Il sesto racconto vi porta nell’ambiente di pittori e di ritratti.

IL RITRATTO DI DORA

Il tenente Berto Aldobrandi e il maresciallo Salutini sono preoccupati per la presenza di due cacciatori che spaventano le coppiette che si appartano in auto nel bosco. Anche l’amica Desi riferisce di un tipo sospetto che sale sulla corriera del mattino per la città e che veste un lungo impermeabile chiuso fino al collo. Berto scopre presto che il tipo sospetto dal lungo impermeabile è un pittore naïf ritirato in campagna con la sua bellissima modella, Dora, e con un anziano, inquietante, maggiordomo, per lavorare in tranquillità. L'incontro con Dora, nella villa dove i tre alloggiano, trascina Berto in un inferno di passione . Ben presto, però, la morte del maggiordomo e del pittore gli svelano un retroscena di violenze e di ricatti a cui Dora non è estranea.




scarica qui tutti gli e-book della tenenza di Casteldisasso

Liburni numero 30

www.liburni-rivista-darte.com
È on- line il nuovo numero di Liburni, tanti nuovi artisti si aggiungono alla nostra lista dei nostri lettori.

giovedì 15 ottobre 2015

Una parentesi livornese ci porta in una cittadina la cui vita tranquilla questa volta si tinge di giallo. Si aprono le porte di case modeste e signorili, dove Berto raccoglie confidenze, segreti e timori insieme a memorie che il tempo non riesce a cancellare. Un appuntamento in trasferta che vi farà conoscere un personaggio tra i più divertenti creati dalla penna dello scrittore: il commissario Picchio Aristide della Questura di Livorno.






Il tenente Aldobrandi è invitato a prendersi una licenza. Un’occasione per trascorrere dieci giorni con la mamma a Livorno, per riposarsi e per divertirsi in città. È proprio la mamma però che gli chiede di investigare sul timore di una vecchietta, vicina di casa, di venire lentamente avvelenata. Berto si convince che ci sia qualcosa di vero e coinvolge il commissario Picchio Aristide, della Questura centrale. Alla fine le strade seguite dai due investigatori si intersecano. Vecchie storie nate durante la guerra e sotto i bombardamenti termineranno con l’assassinio dei protagonisti, mentre il colpevole morirà in una banale lite con i responsabili del tentato avvelenamento della vecchietta. Il commissario Picchio non avrà la soddisfazione di risolvere il “suo” caso, mentre Berto ritornerà a Casteldisasso con molti ricordi piacevoli.




domenica 16 agosto 2015

La tenenza di Casteldisasso


Il tenente Aldobrandi della caserma di Casteldisasso e i suoi amici con le loro avventure vi terranno compagnia in ogni momento







A uno dei due stranieri residenti nel comune di Casteldisasso rubano conigli d'angora. E’ il primo caso che Berto, da poco giunto al paese come comandante della Stazione Carabinieri, è chiamato a risolvere. Casteldisasso è un piccolo paese di campagna, idealmente situato al confine della Maremma, non troppo lontano dal monte Amiata né dal mare. Gli Appennini toscani sono geograficamente più lontani, ma molto presenti per ospitare veri o presunti campi di addestramento di terroristi “rossi o neri”. Durante una perlustrazione, i carabinieri scoprono un cadavere nel baule di un’auto. Un gruppo di ragazzi romani è sospettato di un traffico di droga che vede immischiato anche il defunto, morto per cause accidentali. Il fatto incuriosisce anche il farmacista, il medico e l’ufficiale postale, con i quali Berto fa il quarto nel ramino del giovedì. Berto mette in moto le celluline grigie e cerca qualche storia nascosta nella vita tranquilla del paese. Scopre che il morto è figlio di primo letto della moglie del farmacista, che a sua volta potrebbe non essere del tutto estraneo a questi intrecci tra mafia della droga e terrorismo.







Una storia d’amore emerge dal passato, una storia finita male, con la morte di una ragazza del luogo, ma c’è molto di più: una passione malata che il tenente Aldobrandi scopre suscitando un vespaio di rimorsi. Intanto la mafia della droga e il terrorismo allungano le loro mani sul paesello ma devono fare i conti con l’agguerrita banda di investigatori disposta ad affrontare qualunque rischio nel nome della giustizia.


Berto e Tito scoprono in un crepaccio una vecchia borsa contenente un carteggio che risale ai primi anni del dopoguerra. Un forestiero, un poeta, intrattiene un epistolario con una ragazza del luogo, una ragazza “bella e buona” vittima di un incesto. Mentre un sudamericano di mamma toscana compare in paese, mentre un brigadiere infiltrato tra i terroristi viene salvato in extremis, mentre la mafia uccide la moglie del farmacista, rea di uno sgarro, Berto continua a seguire le tracce di Bianca, la ragazza del poeta. Gli viene in aiuto Desi, una ragazzina del paese, appassionata lettrice di gialli e un po’ innamorata di lui, che tra molti teneri tentativi di seduzione accompagna quasi tutte le avventure del tenente Aldobrandi. Volontariamente sepolta nella memoria comune, la storia di Bianca ritorna viva, ma coperta da muri di omertà. Il paese si chiude alle ricerche di Berto che alla fine decide di riportare la borsa dove Bianca l’aveva nascosta. I carabinieri arrestano il sudamericano, scoperto colpevole dei due omicidi avvenuti in paese e personaggio di primo piano nel traffico di droga tra il Sud America e l’Europa.







Percorriamo a ritroso le avventure del tenente Berto Aldobrandi, comandante della stazione Carabinieri di Casteldisasso. Giunto al paese da un anno e lì prontamente dimenticato, Berto ha tutto il tempo e tutte le occasioni per tenere in esercizio la sua abilità di investigatore, con l’aiuto dell’inseparabile maresciallo Tito e della studentessa Desi , con l’intenzione di distrarvi e divertirvi ogni mese attraverso l’autunno e l’inverno.




Un’eredità dallo zio d’America scatena curiosità e invidie nel paesino di Casteldisasso. L’oggetto dell’attenzione è un vecchio ferroviere e suo figlio, il maestro elementare, da tutti ritenuto immeritevole di tanta fortuna. Anche il tenente Berto Aldobrandi gode di un fortunato incontro con Sarah, adepta di una setta buddhista che ha stabilito una colonia nella vicina campagna, ma le sue appassionate frequentazioni della bella indiana non lo distolgono dai doveri del suo grado. Intanto in un incidente d’auto muoiono il vecchio ferroviere e il figlio. Berto, con l’aiuto di un astrologo che dice di essere la reincarnazione di Nostradamus, scoprirà dietro un omicidio una storia triste di meschinerie e di imbrogli.






Una parentesi livornese ci porta in una cittadina la cui vita tranquilla questa volta si tinge di giallo. Si aprono le porte di case modeste e signorili, dove Berto raccoglie confidenze, segreti e timori insieme a memorie che il tempo non riesce a cancellare. Un appuntamento in trasferta che vi farà conoscere un personaggio tra i più divertenti creati dallapenna dello scrittore: il commissario Picchio Aristide della Questura di Livorno.


Il tenente Aldobrandi è invitato a prendersi una licenza. Un’occasione per trascorrere dieci giorni con la mamma a Livorno, per riposarsi e per divertirsi in città. È proprio la mamma però che gli chiede di investigare sul timore di una vecchietta, vicina di casa, di venire lentamente avvelenata. Berto si convince che ci sia qualcosa di vero e coinvolge il commissario Picchio Aristide, della Questura centrale. Alla fine le strade seguite dai due investigatori si intersecano. Vecchie storie nate durante la guerra e sotto i bombardamenti termineranno con l’assassinio dei protagonisti, mentre il colpevole morirà in una banale lite con i responsabili del tentato avvelenamento della vecchietta. Il commissario Picchio non avrà la soddisfazione di risolvere il “suo” caso, mentre Berto ritornerà a Casteldisasso con molti ricordi piacevoli.







Sotto ogni divisa batte un cuore e quello di Berto Aldobrandi è particolarmente sensibile al fascino femminile. Quando la femmina è una bellissima modella coinvolta in oscuri maneggi, il carabiniere si trova di fronte ad una difficile scelta. Il sesto racconto vi porta nell’ambiente di pittori e di ritratti.


Il tenente Berto Aldobrandi e il maresciallo Salutini sono preoccupati per la presenza di due cacciatori che spaventano le coppiette che si appartano in auto nel bosco. Anche l’amica Desi riferisce di un tipo sospetto che sale sulla corriera del mattino per la città e che veste un lungo impermeabile chiuso fino al collo. Berto scopre presto che il tipo sospetto dal lungo impermeabile è un pittore naïf ritirato in campagna con la sua bellissima modella, Dora, e con un anziano, inquietante, maggiordomo, per lavorare in tranquillità. L'incontro con Dora, nella villa dove i tre alloggiano, trascina Berto in un inferno di passione . Ben presto, però, la morte del maggiordomo e del pittore gli svelano un retroscena di violenze e di ricatti a cui Dora non è estranea.













Si legge per svago, per interesse, per studio, e un libro offre l’occasione di intrattenersi con la cultura, il divertimento o il mistero. “La ladra di rose” è il primo racconto di una trilogia d’intonazione noir, dove il divertimento si fonde col mistero della scomparsa di un’antica reliquia. Un’equipe di archeologi ne è alla caccia, ma deve fare i conti con la locale autorità rappresentata dal tenente dei carabinieri Alberto Aldobrandi, raro caso di investigatore toscano. La vicenda si svolge nella prima metà degli anni ’70 in un improbabile paesino della Maremma, in quel contesto sempre attuale di glorie e di miserie di cui è intrisa una piccola comunità. Di facile lettura, il racconto trascende presto il carattere poliziesco per entrare nelle piccole storie di paese, nella vita dei personaggi che si raccontano attraverso momenti lieti, a tratti esilaranti, e memorie drammatiche, nascoste nelle pieghe di una esistenza ineccepibile. Consigliato a chi è in cerca di un effimero passatempo e a chi voglia ritrovare se stesso affezionandosi a personaggi reali e surreali, simpatici e dissacranti, burberi e inquietanti, sfogliando le pagine come i petali di una rosa rubata.

Casteldisasso è un paesino disperso nella Maremma ma non manca del Comune, della Chiesa e della Stazione Carabinieri. Il comandante, tenente Alberto Aldobrandi, Berto, vi si trova come destinazione provvisoria, la più duratura, e difatti nel corso degli anni colleziona un buon numero di avventure e di indagini poliziesche, portate a compimento con l’aiuto del fido maresciallo Tito Salutini e della giovane investigatrice dilettante Desi. Ci troviamo all’inizio dell’estate 1973. L'arrivo di una équipe di archeologi porta un po' di scompiglio nel paese, soprattutto perché un geologo viene colpito da un attacco di malaria. La presenza degli universitari romani e dei professori non è una novità: Paolo Bruschi è l'anziano professore, il capo della comitiva, Dina Severini una farmacista e Lele Gallini il geologo. Lele viene affidato alle cure di Elvira, effervescente proprietaria di un negozietto di frutta e verdura, e presto si ristabilisce. Berto si premura di curiosare al campo degli archeologi, dove è testimone di un terribile, nostalgico, ricordo: Lele si sente responsabile del suicidio di una giovane, il grande amore della sua gioventù. Il geologo non sopravvive ad un secondo attacco di febbri e Berto comincia a sospettare. Una visita al cimitero di Portoferraio gli rivela una matassa molto intricata, dove la ricerca di un'antica reliquia è solo uno dei tanti fili ingarbugliati.









Gli ombrelloni non si sono ancora stabilmente aperti in questo strano inizio d’estate, ma noi continuiamo, con la pubblicazione de “Il merlo zoppo”, i racconti della serie “La Tenenza di Casteldisasso” perché la loro compagnia non manchi a chi vorrà eleggersi affezionato lettore. Grandi novità turbano il torpore del paesello: per un normale avvicendamento arrivano due nuovi carabinieri in caserma e soprattutto il nuovo maresciallo che sostituirà Tito, prossimo alla pensione. Però i lettori non dovranno rinunciare alla labronica facondia e alle dissacranti esternazioni del vecchio livornese; gli avvenimenti che si susseguono di buon ritmo cambieranno nuovamente lo scenario per presentarci compatto il gruppetto degli investigatori fino all’ultima pagina dell’ultimo libro. Intanto la ricerca della reliquia si fa più serrata, gli archeologi più agguerriti e l’arrivo di una giovane e bella geologa suscita l’interesse del tenente Aldobrandi, senza però distoglierlo dalla caccia ad un probabile assassino.

L'anno successivo, il 1974, appena la primavera asciuga la terra, gli archeologi ritornano a scavare sulla collina vicino al paese, tra i resti di una rocca fortificata. Cercano un convento, dove si sarebbero rifugiati, 450 anni prima, tre cavalieri che trasportavano una preziosa reliquia. La compagnia si è intanto arricchita della presenza di uno studioso di storia medievale, detto anche l’alchimista per le sue conoscenze esoteriche: Arturo Orsini. Il convento, cioè quel che ne resta, una cappella, viene scoperto vicino a una casa colonica, per caso, da Berto e da Ugo Sandroni, il maresciallo che sostituirà Tito, prossimo alla pensione. Pochi giorni dopo un incendio devasta la casa colonica dove muore un contadino e dalla cappella vengono trafugate quattro piastrelle marmoree. Intanto Desi comincia a frequentare assiduamente uno dei ragazzi della compagnia del professor Bruschi, ma la sfortuna la perseguita.








L'ultimo racconto del terzo volume della saga "La Tenenza di Casteldisasso" è adesso disponibile nelle librerie on line e sul sito dell'Editore Liburni rivista d'Arte, sezione libreria. Si conclude così, tra intrighi, amori e mistero, la trilogia dedicata alla ricerca della reliquia scomparsa; si conclude però con un inganno perché la vera storia verrà svelata trenta anni dopo, quando gli stessi personaggi si troveranno coinvolti, loro malgrado, nell'ultima, pericolosa avventura narrata nel romanzo "Il Cireneo". Come sapete, la divulgazione di questi e-book è affidata alla rete per cui invitiamo tutti gli amici, amanti del giallo, a condividere queste informazioni. Buona lettura.

Passa un altro anno, allo scoccare dell’estate del 1975 puntuali gli archeologi ritornano a scavare attorno alla cappella, determinati a scoprire l'enigma della quattro piastrelle che di certo indica il luogo dove è stata nascosta la reliquia. Tito è sempre presente in caserma a Casteldisasso mentre a Sandroni è stata affidata la Stazione di un vicino paese. Desi, reduce da una dolorosa esperienza, si offre di assistere Berto nelle sue investigazioni, ma intanto il tenente continua a coltivare un amoroso legame con Alessia, una ragazza della compagnia degli archeologi. Quando l'importanza della reliquia si palesa in tutta la sua drammaticità e una storia di vecchi rancori ritorna a galla, toccherà a Berto, ad Arturo e a
Desi inventare una soluzione che accontenti il Bruschi e che impedisca a Elvira di rendersi complice di un delitto. Il racconto conclude la serie, ma molte domande troveranno risposta 
finalmente solo trent’anni dopo, nel romanzo “Il Cireneo”, dove tutti i personaggi, ormai agguerriti vecchietti, non si lasceranno sfuggire l’occasione di affrontare un’ultima, pericolosa avventura.





























mercoledì 24 giugno 2015

Cristalli di cuore

9788898972371
NOTE BIOGRAFICHE

Cinella Micciani è nata e risiede a Civitanova Marche, una cittadina balneare, in provincia di Macerata.
Laureata in Pedagogia e Psicologia, ha esercitato la professione di insegnante di Materie letterarie a S. Benedetto del Tronto (AP).
Da sempre appassionata di lettura e di arte in genere, ama in particolare la poesia e si diletta a scrivere le emozioni, dettate dal cuore.
Ha pubblicato due volumi di poesie. Il primo, “Storia di un’anima”,è nato dalla raccolta dei suoi numerosi “foglietti sparsi” per ricavarne una personale storia di vita.
Poiché le emozioni non muoiono mai, al primo è seguito “Gocce di me”, la storia di un’anima che continua a raccontarsi, ascoltando la voce del cuore.
Oggi, raccogliendo tanto altri “foglietto sparsi”, l’autore sta provando a realizzare il suo sogno: la stesura di un terzo libro, un’altra raccolta di poesie, per continuare a narrare emozioni, stati d’animo e sentimenti realmente vissuti.”
Centro Tipografico Livornese Editore
Facebook Centro Tipografico Livornese
Questo è il suo secondo libro che fa seguito a "Incanti dell'anima".
9788898972333




martedì 19 maggio 2015

Sono solo io

“La chiave poetica di Valeria Davide trasmette desiderio d’amore, dove il cuore riflette il proprio modo di essere senza scomporsi davanti alla realtà.
Una raccolta di poesia scritta in momenti diversi della sua vita in cui rievoca momenti felici, altri più spinosi e critici.
Evidenzia uno stato d’animo che spinge a riflettere e dove mostra virtù di donna sensibile.
Chi legge Valeria Davide si immerge nelle sue emozioni, in un viaggio tra poesie e testimonianze che mettono in risalto ciò che la natura ci dona ogni giorno e l’importanza dell’amore in tutte le sue forme.
9788898972210

Passi di: Valeria Davide. “SONO SOLO IO”. iBooks.

Appassionata di scrittura e Poetessa per diletto, cantante di musica leggera, è madre di due figlie.
Autrice più votata per l'anno 2014 nella "Scuola di Poesia" online del Cavaliere della Repubblica (per la poesia) Silvano Bortolazzi, di cui è segretaria di direzione, ama trasmettere in chiave poetica l'emozione e il desiderio di amore; è autrice di una raccolta di liriche dove il cuore riflette il suo modo di essere senza distaccarsi dalla realtà. Inserita nell'antologia per poeti "Alda nel cuore" per il premio Alda Merini 2015 con la lirica "Mamma" .
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giovedì 23 aprile 2015

Incanti dell'anima

“A quei pochi lettori, che avranno l’opportunità o la voglia di leggere queste poesie,
voglio spiegare che in me non c’è mai stata la presunzione di aver composto un’opera
d’arte. I miei sono solo "pensieri ad alta voce", riflessioni attraverso le quali ho potuto
esprimere i sentimenti, profondi e veri, racchiusi nel mio cuore.
Poiché le emozioni e i sentimenti dell’animo umano non muoiono mai, ho dato vita
ad un nuovo lavoro, come bisogno di fermare sulla carta gli stati d’animo vissuti,
quasi a volerli cristallizzare prima che il tempo li renda sbiaditi o li cancelli.
Ho messo le parole, che uscivano dal mio animo, su fogli bianchi, perché quelle parole
riassumono una parte importante della mia vita.
In sintesi, in questi pensieri, ho espresso quel bisogno primario, proprio di ogni essere
umano, di amare e di essere amato.
L’amore, infatti, è il sentimento indistruttibile che funge da filo conduttore di queste
poesie, presente a volte come gioia e appagamento, altre come sofferenza e tormento,
ma sempre come speranza incrollabile di un domani più bello e ricco di promesse.
Non giudicate l’autore, ma solo i sentimenti, gli stati d’animo di cui parla e se
qualcosa di profondo o comunque piacevole sarò riuscita a comunicare, se a qualcuno
avrò dato qualche momento di svago o di riflessione da condividere con altri, avrò
ottenuto quanto desideravo e sarà la mia più grande vittoria, l’unica a cui tengo
veramente.
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ISBN: 9788898972333

“Cinella Micciani è nata e risiede a Civitanova Marche,  una cittadina balneare, in provincia di Macerata.
Laureata in Pedagogia e Psicologia, ha esercitato la professione di insegnante di Materie letterarie a S. Benedetto del Tronto (AP).
Da sempre appassionata di lettura e di arte in genere, ama in particolare la poesia e si diletta a scrivere le emozioni,  dettate dal cuore.
Ha pubblicato due volumi di poesie. Il primo, “Storia di un’anima”,  è nato dalla raccolta dei suoi numerosi “foglietti sparsi” per ricavarne una personale storia di vita.
Poiché le emozioni non muoiono mai, al primo è seguito “Gocce di me”, la storia di un’anima che continua a raccontarsi,  ascoltando la voce del cuore.
Oggi, raccogliendo tanto altri “foglietto sparsi”, l’autore sta provando a realizzare il suo sogno: la stesura di un terzo libro, un’altra raccolta di poesie, per continuare a narrare emozioni, stati d’animo e sentimenti realmente vissuti.”

CATTIVE IMPRESSIONI

“Una raccolta di racconti elegantemente noir/surreali, dove vi è un comune denominatore: l’attesa.
Il lettore, infatti, sente dentro di sé, in maniera acuta e viva, la sospensione provocata dalla distanza che porta ad una conclusione sempre inimmaginabile.
Troviamo in tutti i brani situazioni del quotidiano che contengono, però, in esse, quella sorta di mistero che dirige verso una fine amara per ognuno di loro.
All’interno della raccolta si trova il racconto intitolato IL SUGO, vincitore del concorso nazionale di letteratura italiana LCE – LAURA CAPONE EDITORE 2013 ed il racconto IL RICHIAMO, vincitore del concorso SCRIVENDO RACCONTO, indetto dalla HISTORICA EDIZIONI.”
Potete trovare questo e-book in tutte le librerie on-line
Centro Tipografico Livornese Editore
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ctleditorelivorno@gmail.com
9788898972159

“Caterina Silvia Fiore nasce a Milano, dove vive e lavora presso una grande azienda di servizi durante il giorno.
I suoi scritti sono il frutto delle notti nebbiose tipiche della Val Padana.
Nasce come poetessa, alcune sue liriche sono risultate vincitrici in alcuni concorsi e pubblicate in riviste d’arte e cultura.
Nel 2012 decide di prendersi sul serio e di smetterla di tenere chiusi nel cassetto alcuni suoi manoscritti.

2013 – Vincitrice del concorso nazionale di poesia indetto da PROGETTO BABELE
con la poesia dal titolo LA STREGA e conseguente pubblicazione nella
antologia intitolata: LA CITTA’
2013 – Vincitrice del concorso nazionale di letteratura italiana LCE – LAURA CAPONE EDITORE
con pubblicazione (antologia di racconti) con il racconto IL SUGO
2013 – Finalista al concorso nazionale di narrativa LE FENICI indetto dalla MONTAG EDIZIONI con l’opera intitolata I MONTI ROVESCIATI
2013 – FINALISTA al CONCORSO NAZIONALE DI POESIA “LA ROCCA SCALIGERA – PREMIO SIRMIONE LUGANA con pubblicazione
perché meritevole secondo giuria, nell’Antologia relativa.
2014 – Vincitrice concorso 500 POETI DISPERSI indetto da LETTERA SCARLATTA EDIZIONI con conseguente pubblicazione all’interno dell’antologia
“2014 – Finalista al CONCORSO LETTERARIO NAZIONALE CINQUANTESIMO MARCELLI EDITORE con il romanzo intitolato INCUBATOIO
2014 – Vincitrice concorso SCRIVENDO RACCONTO indetto da HISTORICA EDIZIONI con il racconto intitolato IL RICHIAMO e pubblicato
in antologia che sarà presente nelle librerie a partire da dicembre 2014
Uscirà a breve il suo secondo libro dal titolo INCUBATOIO.

Indirizzo: Via T. Grossi 31 – 20017 RHO _ MI
Cell. 3459936243
e-mail: almaviva1957@gmail.com

CHIAROSCURO


“Cara lettrice, caro lettore, non desidero farti perdere tempo a leggere lunghe biografie spesso prive di significato.
Queste Raccolte sono state scritte a partire dal 1975.
Ne troverai di semplici e di complesse, ma tutte racchiudono emozioni e sentimenti veri. Potranno piacerti oppure no, ma sono state scritte con il cuore. Anche se solamente una scalfirà la tua anima avrò raggiunto il mio obiettivo.
Ti ringrazio e buona lettura
Desidero inoltre ringraziare Sofia Ghezzi per la splendida copertina e tutte le persone che mi hanno sostenuto in questi anni.
Contatti
Fedegoal2014@libero.it
Account Facebook Roberto De Ponti Due

Centro Tipografico Livornese Editore
Facebook Centro Tipografico Livornese

Passi di: Roberto De Ponti. “Chiaroscuro” COPYRIGHT © 2015
ISBN: 9788898972104 ebook
Prima edizione digitale 2015

ISBN 9788898972142 cartaceo

Potete trovare questo libro in formato e-book e cartaceo
in tutti gli store on-line.


venerdì 20 marzo 2015

Diventa autore

Cliccate il link qua sotto e scoprite la nuova interessante iniziativa della nostra casa editrice, indirizzata a tutti, in particolare disegnatori, fumettisti, grafici, designer e pittori che vogliono misurarsi con la creazione di una copertina di un libro.
http://tipografiactl.wix.com/illustralacopertina

mercoledì 4 febbraio 2015

Stelle cadenti

In un cielo notturno solcato da incandescenti stelle cadenti dense di presagi, un Amore ed una Giustizia supremi si materializzano in creature che, da un lontano pianeta, hanno percepito che noi abitanti della Terra, stiamo portando alla distruzione il nostro pianeta e la nostra stessa specie.
Non c’è tempo da perdere..., prima che il virus della violenza, degli egoismi, dell’odio si diffonda nell’intera galassia.

Il primo libro di Stefano Frosini, un fantasy a tutto tondo ci mostra che l'autore sa il fatto suo catturando l’attenzione dalla prima pagina. Ho letto Stelle cadenti tutto d’un fiato, e non sono un mante del genere, cosa non semplice farmi apprezzare il genere. A tal proposito sono molto esigente e trovare quindi un libro che riesce a catturarmi così rapidamente è impresa non da poco.

martedì 3 febbraio 2015

Poesie d'amore

Giovedì 5 febbraio alle ore 18.00 presso i locali del Circolo Ricreativo Dipendenti Difesa, Barbara Michicich e Claudio Marmugi, presenteranno "Poesie d'amore" il nuovo libro di Barbara edito da Centro Tipografico Livornese Editore.  Una raccolta di liriche dedicate al sentimento più forte che l'essere umano prova nel corso dell'esistenza,
essenza stessa della vita.
Barbara Michicich
Centro Tipografico Livornese
ctleditorelivorno@gmail.com

sabato 31 gennaio 2015

È in arrivo il nuovo libro di Barbara Michicih
vi proponiamo il video del primo libro uscito nel 2013 Diario di Erato. A presto la presentazione di "Poesie d'amore"
www.ctleditorelivorno.it

Chiaroscuro il primo ebook di Roberto De Ponti

Cara lettrice, caro lettore, non desidero farti perdere tempo a leggere lunghe biografie spesso prive di significato.
Queste Raccolte sono state scritte a partire dal 1975.

Ne troverai di semplici e di complesse, ma tutte racchiudono emozioni e sentimenti veri. Potranno piacerti oppure no, ma sono state scritte con il cuore. Anche se solamente una scalfirà la tua anima avrò raggiunto il mio obiettivo.



Desidero inoltre ringraziare Sofia Ghezzi per la splendida copertina e tutte le persone che mi hanno sostenuto in questi anni.

La stesura di questa prefazione può apparire, per chi mi conosce, stonata.

Io mi occupo infatti di salute e di ambiente, soprattutto nell’aspetto strettamente legato alla salute stessa.
Amo però molto leggere e amo anche la poesia, ma non essendone un cultore apprezzo solo in parte questa nobile arte. Sono le sensazioni suscitate dallo scritto che agiscono e il mio pensiero non è minimamente sfiorato dall’analisi “tecnica” dell’opera.

Più che stonata sarà perciò una prefazione da non addetto ai lavori.

Nella mia esistenza ho imparato, dal mondo reale non dalle teorie, che psiche e soma sono intimamente connesse, e solo in minima parte comprese.
L’alterazione dello stato di salute che chiamiamo malattia raramente si risolve in un unico aspetto, molto più spesso, e praticamente sempre nelle patologie croniche, è il risultato di un processo che comprende mondo organico e mondo psico-emozionale.
Gli antichi romani parlavano di colui che guarda all’interno e all’esterno, nel passato e nel futuro; era Giano, e un suo epiteto era  Divum Deus (Dio degli Dei).

Le emozioni, i sentimenti, i semplici pensieri sono il vero motore dell’essere umano, almeno secondo la mia esperienza.

La società che l’uomo ha costruito e costruisce ogni giorno tende però sempre in maniera più accentuata ad allontanare questo mondo immateriale, concentrandosi su quello materiale fino ad assumere l’aggettivo concreto quale virtuoso simbolo di efficacia ed efficienza.

Quale errore più marchiano si potrebbe fare?

In questa ottica tutto quello che parla a Giano immateriale  è visto effimero nel migliore dei casi e inutile nel peggiore. Meditazione, fantasia, lettura, ascolto dei suoni della natura o di una canzone sono perdite di tempo. Tempo che deve essere produttivo e solido, concreto appunto. Generare frutti visibili e palpabili.

Non parliamo quindi della poesia, arte che inutile lo è sempre stata, un’accozzaglia di parole e frasi che in più a scuola qualcuno ti obbligava e obbliga ad imparare a memoria.

In quell’accozzaglia di parole e frasi vi è però un sentimento, difficile da riprodurre, solo in parte percepibile, ma dalla potenza inaudita. Potenza non solo immateriale, ma come tutti noi sappiamo molto concreta.


Gli anni ci mettono di fronte a terribili esperienze, a stati d’animo sconquassanti e a delusioni cocenti. D’altro canto ci donano gioie irriproducibili e attimi di felicità che possono illuminare l’antro più oscuro.
L’uomo cerca da quando è su questo pianeta di condividere con la sua specie tali sensazioni, dalle pitture rupestri in poi siamo sommersi da una schiera di voci invisibili che ci parlano attraverso dipinti, scritti e musiche. Il loro coro è volto al nostro Giano immateriale e invita ad una sola cosa: renderci consapevoli della vita e della gioia (e sofferenza) di vivere.

Rinunciare od allontanare questa realtà è come vivere una vita a metà, e come sappiamo metà non è un intero e, tautologicamente, non è completezza.

Quindi il mio augurio è che queste poesie possano essere un aiuto, una fiammella di meditazione, di speranza per ognuno di noi. Perché qualcuno una volta disse: ”non di solo pane vivrà l’uomo”.

Paolo Alberto Marotta

Pubblica il tuo libro
www.ctleditorelivorno.it

lunedì 26 gennaio 2015

Mostra di pittura di Fernando Palagano



Invitiamo tutti gli amici di Liburni Arte E Cultura e del Centro Tipografico Livornese a visitare la mostra dell'artista Fernando Palagano, potrete ammirare le sue opere e i cataloghi che abbiamo stampato per l'occasione.