Una parentesi livornese ci porta in una cittadina la cui vita tranquilla questa volta si tinge di giallo. Si aprono le porte di case modeste e signorili, dove Berto raccoglie confidenze, segreti e timori insieme a memorie che il tempo non riesce a cancellare. Un appuntamento in trasferta che vi farà conoscere un personaggio tra i più divertenti creati dalla penna dello scrittore: il commissario Picchio Aristide della Questura di Livorno.
Il tenente
Aldobrandi è invitato a prendersi una licenza. Un’occasione per trascorrere
dieci giorni con la mamma a Livorno, per riposarsi e per divertirsi in città. È
proprio la mamma però che gli chiede di investigare sul timore di una
vecchietta, vicina di casa, di venire lentamente avvelenata. Berto si convince
che ci sia qualcosa di vero e coinvolge il commissario Picchio Aristide, della Questura
centrale. Alla fine le strade seguite dai due investigatori si intersecano.
Vecchie storie nate durante la guerra e sotto i bombardamenti termineranno con
l’assassinio dei protagonisti, mentre il colpevole morirà in una banale lite
con i responsabili del tentato avvelenamento della vecchietta. Il commissario
Picchio non avrà la soddisfazione di risolvere il “suo” caso, mentre Berto
ritornerà a Casteldisasso con molti ricordi piacevoli.
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